Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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I discorsi di Genova e di Milano

     Il 14 settembre 1952 parla ad un convegno, a Genova, proveniente da Strasburgo, di cui ci ha lasciato tre pagine discorsive e, come al solito, vari appunti corollari. Cominciamo dalle prime, in cui va subito al sodo:
     “Valore rivoluzionario della trasformazione che si sta compiendo in Europa con la formazione di un primo nucleo federale fra i paesi democratici del nostro continente.
     “La strada poco ortodossa che abbiamo preso perché le circostanze internazionali non ci consentivano di prendere” quella “più logica, della convocazione di una assemblea costituente formata di rappresentanti eletti a suffragio universale dei paesi che intendono associarsi con vincoli federali” ... “Pericoli e difficoltà” ... “Necessità di una attiva partecipazione dei diversi ceti delle popolazioni interessate al lavoro iniziato dagli uomini politici e dagli 'esperti' del pool ferro carbone” ... “collaborazione ... degli uomini di affari interessati alla espansione dei mercati, e degli uomini di studio.
     “Successo del presente convegno, per la serietà e la concretezza delle relazioni e degli intenti.
     “I risultati dimostrano la bontà della impostazione del convegno, nel quale non son stati messi in discussione i principi generali e neppure le forme possibili della collaborazione internazionale, ma si è data come accettata da tutti i congressisti la unione federale fra i sei paesi del pool. Così, son stati ridotti al minimo gli appelli ai sentimenti, le rievocazioni storiche, le vaghe affermazioni di fratellanza e di solidarietà fra i popoli europei, tutti argomenti che consentono spesso ai più subdoli avversari della unione europea di presentarsi come suoi caldi sostenitori. Qui si sono ricercati, invece, i modi e gli strumenti migliori per raggiungere, nel campo economico, nel modo più facile e completo, l'obiettivo che ci poniamo della Federazione Europea, e per ridurre al minimo gli inconvenienti e le opposizioni del processo di unificazione. Come qualsiasi fenomeno di progresso economico e di dinamismo sociale, la unificazione ha un costo che dobbiamo proporci di ridurre al minimo”
. Ringrazia quindi la Camera di Commercio ed aggiunge: