Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948–1954)

Indice

Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa
L'Istituto Italia-Svizzera di Cultura
L' E.R.P.
La conferenza di Interlaken
La Federazione Europea
Il Patto di Bruxelles
L'Unione Doganale Italia-Francia
O.E.C.E ed E.R.P.
Dal Patto Atlantico all'Europa
Due lettere ravvicinate di Altiero Spinelli a Parri
Europa quo vadis?
L'invito a Robert Marjolin
La situazione politico-militare internazionale
Quel 9 maggio 1950
L'Unione Europea dei Pagamenti
Un anno di importanza decisiva
La mozione presentata al Senato
L'Europa e la pace
Un Parri indignato
Un'altra lettera di Altiero Spinelli
La mozione al Senato
La C.E.D.
Il Piano Schuman
I discorsi di Genova e di Milano
Analisi critica sulla C.E.C.A. e proposizioni



      Ferruccio Parri nacque a Pinerolo nel 1890. Uomo politico e professore, decorato della prima guerra mondiale, fu un attivo antifascista: collaborò per organizzare la fuga di Turati nel 1927, e fu in più occasioni arrestato e confinato. Fu tra i fondatori del Partito d'Azione; partigiano con il nome di battaglia di Maurizio, assunse insieme a R. Cadorna e L. Longo il comando del Corpo volontari della libertà per l'Alta Italia. Dal 19 giugno al 22 novembre 1945 fu Presidente del Consiglio. Quando nel corso del 1946 uscì dal Partito d'Azione, fu tra i fondatori del nuovo Partito della democrazia repubblicana, poi confluito nel Partito Repubblicano Italiano, per il quale Ferruccio Parri fu senatore di diritto, nel corso della prima legislatura della Repubblica Italiana. Quando lasciò il PRI aderì al gruppo di Unità Popolare, quindi si assestò su posizioni indipendenti, dopo la confluenza del gruppo nell'ambito del Partito Socialista Italiano. Nel 1958 fu eletto senatore, nel 1963 divenne senatore a vita. Morì a Roma nel 1981.