Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Dal 1980 si era sviluppato un vivace dibattito sulle riforme istituzionali. “Europa della seconda generazione”, “rilancio europeo”, “unione europea” erano i temi, Altiero Spinelli lanciava il “Progetto di un trattato che istituisce l’Unione Europea”, che veniva adottato dal Parlamento Europeo a grande maggioranza il 14 febbraio 1984 (con 237 voti favorevoli, 71 contrari e 43 astensioni), consentendo un salto di qualità, un atto provocatorio, una manifestazione di volontà della Commissione istituzionale del Parlamento, messa a punto con tre anni di lavoro: si prevedevano competenze nei settori fondamentali come la politica economica e monetaria, sociale e sanitaria, la pace ed il disarmo. Per la formazione delle leggi si proponeva un sistema bicamerale in un equilibrio di poteri tra Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione: pur non avendo probabilità di venire ratificato dai parlamenti nazionali, questo progetto aveva il sicuro effetto di scuotere gli stati membri, costringendoli a chiarire all’opinione pubblica sino a qual punto fossero disposti ad impegnarsi nell’unificazione europea.
     Il 28 febbraio 1984 il Consiglio dei Ministri adottava il programma strategico europeo “Esprit” di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione, per 10 anni, in collaborazione con industrie, università, istituti e laboratori di ricerca; il 12 marzo 1984 i ministri nel Consiglio “Economia-Finanza” valutavano il bilancio largamente positivo di cinque anni di S.M.E.; il 30-31 marzo 1987 il Consiglio dei Ministri adottava riforme di politica agricola e misure per evitare costose eccedenze, riducendo od abolendo aiuti per latte, carni bovine, cereali, proteine ed ortofrutticoli.