Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Con due guerre mondiali, l’Europa aveva perso la posizione di centro del mondo e due potenze si affacciavano sulla scena internazionale, entrambe dotate di forza militare, politica ed economica superiore a quella di un’Europa divisa. Così, dovendo fare da contrappeso all’U.R.S.S., gli U.S.A. inizialmente favoriranno la coesione europea, salvo poi cercare di stroncarla vedendo un partner scomodo sul piano economico.
     Il conte Hermann de Keyserling (1880-1946), autore di un Giornale di viaggio di un filosofo, non arrivava all’analisi spettrale dell’Europa, nello Spektrum Europas, che al termine del periplo del globo.
     Lo storico svizzero Gonzague De Reynolds iniziava un’opera in otto volumi, La formazione dell’Europa (1944).
     Carlo Morandi pubblicava a Milano L’idea dell’unità politica d’Europa nel XIX e XX secolo (1945).
     Antonio Milo di Villagrazia pubblicava “Mondo Europeo rivista di civiltà europea” (1945), focalizzando il problema di Trieste.
     A Milano, dopo la liberazione, nel settembre del 1945 si riuniva un folto congresso di federalisti.
     Nel 1946 a Firenze aveva luogo un altro congresso in cui si fondevano i vari gruppi federalisti, nati isolatamente durante la Resistenza.
     Gli incontri internazionali di Ginevra (settembre 1946) avevano posto agli intellettuali il problema dello “Spirito Europeo”. Churchill a Zurigo il 16 settembre 1946 auspicava la creazione degli Stati Uniti d’Europa: proposta sensazionale, per l’immenso desiderio di pace e sicurezza, in un continente segnato da una grave crisi economica, data l’urgente necessità di creare una stretta collaborazione tra Francia e Germania, mentre alla Gran Bretagna sarebbe spettato un ruolo di sostegno. André Malraux teneva una conferenza alla Sorbona il 4 novembre 1946, inneggiante all’Europa, che suscitava molta eco.