Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Ernesto Rossi durante la permanenza in Svizzera pubblicava il volumetto L’Europe de demain, che aveva larga diffusione, e si legava a Luigi Einaudi che aderiva fin dagli inizi.
     Nel maggio 1944 veniva organizzato un convegno clandestino a Ginevra, per lanciare un appello soprattutto alla resistenza francese, tanto che si era formato un Comité Français per la federazione europea, con la partecipazione dello scrittore Albert Camus e di Ferrat.
     Il ministro degli Scambi con l’Estero Raffaello Riccardi pubblicava La collaborazione economica europea (febbraio 1943).
     Hitler voleva far l’Europa a modo suo, con tali deformazioni, per cui i giornali clandestini francesi ed olandesi moltiplicavano le dichiarazioni federaliste.
     A Ginevra i rappresentanti di nove paesi mettevano a punto un progetto di dichiarazione delle resistenze europee: vi erano danesi, francesi, italiani, norvegesi, olandesi, polacchi, cecoslovacchi, jugoslavi e persino tedeschi. Spinelli e Rossi rientravano quindi in Italia; poi, in seguito alla liberazione della Francia, ripartivano per Parigi ove, nei primi mesi del 1945, organizzavano un convegno internazionale federalista con la partecipazione di Camus (che nel 1957 avrà il premio Nobel per la letteratura), Mounier, André Philippe ed il deputato J.Hjnd; V.Auriol faceva pervenire la sua adesione.
     La vittoria delle potenze alleate, segnando la fine della guerra, lasciava l’Europa esausta, semidistrutta, piena di rancori: persino il poeta senegalese Senghor , testimone esterno, era sgomento. Le potenze vincitrici, oltre alla Gran Bretagna, erano U.S.A. ed U.R.S.S., ciascuna convinta della propria superiorità. Berlino veniva divisa in quattro settori, amministrati da U.S.A., Gran Bretagna, Francia ed U.R.S.S. e la Germania, con gli accordi di Yalta, veniva divisa in due.