Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Emeric Crucé nel 1623 stampava una lettera di 249 pagine per i principi d’Europa sulla pace generale e la libertà di commercio, proponendo un senato permanente, la capitale a Venezia, ribadendo il concetto di libera circolazione dei beni e delle persone.
     L’olandese Hugo Grotius, pubblicando Del diritto di guerra e di pace (1625), dava inizio al diritto delle genti (complesso di norme affini tra tutti i popoli giunti ad un determinato grado di sviluppo sociale, in età moderna diritto internazionale), prevedeva già una “Societas Nationum” ma, esprimendo il concetto “pacta sunt servanda” dava anche l’avvio al giusnaturalismo (diritto naturale), la cui differenziazione con il diritto divino verrà approfondita da Hobbes, Spinoza, Locke, Pufendorf, Tomasio, Kant, Rousseau. Il giusnaturalismo, oltre che influenzare tutta l’Europa, apriva le vie delle riforme inglesi ed alle rivoluzioni americana e francese.
     S. Marius (1610) scopriva un secondo satellite di Giove che chiamava Europa e poi Gooldschmidt (1858) scopriva un altro piccolo pianeta che chiamava Europa.
     Balthazar Gracian (1601-58) nell’Uomo di corte rappresentava l’Europa grave in Spagna, graziosa in Inghilterra, piacevole in Francia, fine in Italia, fresca in Germania, preziosa in Svezia, affabile in Polonia, molle in Grecia, sobria in Moscovia ed affermava “l’Europa è la mirabile faccia del mondo”.
     Nelle sue memorie il Duca di Sully (1638) presentava un “Gran Disegno” sugli equilibri europei, proponendo un “Consiglio dell’Europa” o “Senato”, ma non parlava di “comunità europea” bensì di “comunità cristiana”.