Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     Torna a tratteggiare questi argomenti in una conferenza a Cesena, il 22 ottobre, ponendosi vari interrogativi “inquadrati come? Diplomaticamente, militarmente, economicamente, patto atlantico, contenti? Piano Marshall ma nel 1952 ne saremo fuori? Occorre politica economica”, problema dei problemi, la pace, “Europa problema politico, non ideologico filosofico”, “formula in ritardo; meglio tuttavia tardi / sorte comune, e allora unione ma unione solida solo se omogenea / omogeneità data da base politica economica metodo democratico”. In un'altra a La Spezia il 13 novembre esprime rammarico per la città, spiega cosa sia la FIAP, in politica estera europea, come desumiano dalla 'scaletta' ritorna sulla questione della Germania, “è pace / è progresso sociale / problema centrale / esperienza Strasburgo”.
     

L'invito a Robert Marjolin

     A nome dell' Istituto per gli Studi di Economia di Milano, di cui Parri è presidente, e della Società per l'Organizzazione Internazionale, nel suo indirizzo di saluto, ringrazia l'oratore, Robert Marjolin, per aver accettato l'invito a parlare sui problemi dell'organizzazione economica europea, il 28 dicembre 1949, nella sede della Camera di Commercio milanese, in qualità di segretario generale dell' Organizzazione Economica di Collaborazione Europea (OECE), essendosi reso, in tali funzioni, l'elemento forse più qualificato in Europa: dotato di spirito realistico, questi complessi e delicati problemi li ha seguiti non attraverso l'astrazione dottrinaria, bensì con spirito pienamente realistico (la pregevolissima relazione compilata per la propria organizzazione internazionale lo testimonia). Ne consegue che pochi come lui hanno il vanto di poter apprezzare il beneficio che deriva dal tener i contatti con gli ambienti vivi dell'economia nei vari paesi, nonché della vita bancaria e finanziaria.