Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     Ma, come precisa Parri, l'oratore è stato invitato proprio “qui” a Milano anche per un altro motivo, ossia in “considerazione dell'ora che volge per l'Europa”, “ora drammatica più che l'opinione pubblica ... presa da altri problemi, ... non usi considerare. Eppure le sorti dei nostri Paesi non sono dissociabili; i nostri destini sono indissolubilmente legati a quelli del mondo in generale, ma soprattutto a quelli dell'Europa in particolare”. “Non si sa se potremo avere un avvenire migliore o peggiore; i nostri destini sono altamente problematici”. Accenna all'eventuale processo di decadenza dell'Italia e dell'Europa, o comunque di eclisse, come lo è stato per la Spagna dopo il Cinquecento, ma proprio per questo occorre mettere insieme le “volontà chiaroveggenti”. Marjolin quindi si accinge a parlare di “problemi di vita o di morte”, Parri così si rivolge agli ascoltatori, entrando nel vivo, cominciando dalle vostre aziende, “per salire via via al nostro paese, all'insieme dei paesi e alla civiltà” che nell'insieme rappresentano.
     Segue un cenno di saluto e di benvenuto del dott. Pagani, a nome della Camera di Commercio, quindi Marjolin prende la parola. (34)
     

La situazione politico-militare internazionale

     Alcuni appunti di Parri son intitolati Vicini ai limiti di rottura. Armi e politica sociale, in cui lamenta “Il programma americano di difesa europeo pone bruscamente, con l'anticipo certo di qualche anno, il problema della Germania”, alla cui soluzione “è legato l'avvenire dell'Europa e della pace” ... “Può essere dunque preferibile per l'Europa e per noi una Germania unificata”.

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(34) ACS, b. 128, fasc. 597, dattiloscr., ff. numerati 3-6; ivi, anche appunti manoscritti, ff. 2, “evoluzione idee direttrici OECE”, problemi e prospettive, politica economica USA, “piano nazionale e internazionale coincidono”, “concentrazione sforzi non solo in Europa ma anche in Italia”, “Europa”. Robert MARJOLIN, Le travail d'une vie: mémoires 1911-1988, Robert Laffont, Paris, 1986.