Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Georges Sorel nel 1912 ritornava a ricalcare il concetto di Europa-cimitero già espresso da Dostoievsky, ma il 1914 era ormai prossimo, lo scoppio della guerra europea era imminente.
     Nel 1913 Alcide de Gasperi scriveva con sarcasmo Il carnevale dell’Europa e l’utopista olandese Luttener vagheggiava una confederazione europea intorno alla corte arbitrale dell’Aja, equilibrata su quattro forze equivalenti, federazione germanica, anglo-latina, sud-orientale, russo-europea, con rimaneggiamenti a danno di piccoli stati destinati a sparire.
     Romain Rolland nel settembre 1914 aveva evidenziato il crimine contro l’Europa e contro la civiltà, nel fallimento delle due entità preposte a garantire la pace, il socialismo ed il cristianesimo. Arturo Labriola scriveva La conflagrazione europea e il socialismo (1915). Jules Romains pubblicava il poema Europa (1916), “Europa, mio paese che io ho voluto cantare!”: sarà poi molto impegnato nelle campagne di stampa in favore della Comunità Europea di Difesa (C.E.D.).
     Un altro olandese, Jacob Ter Meulen, pubblicava un’opera Sull’organizzazione internazionale 1300-1800 (1917).
     L’apocalittico Oswald Spengler pubblicava Il declino dell’occidente (1918-22) in cui, ricorrendo alle analogie storiche, prefigurava una sorta di museo immaginario di Malraux, ma non tralasciava di intravedere un ruolo predominante nella Germania.
     David Lloyd George, premier britannico dal 1916 al 1922, era tra i sostenitori di una soluzione unitaria.