Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     Se all'estero si inquieta, neppure in Italia può star tranquillo, il discorso di Parri sulla spinosa questione di Trieste viene travisato, come troviamo in suoi appunti su pagine con un timbro “restituite il 5 febb. 1951”: in esse vi è anche traccia del “superato scompenso dollaro, altre monete”, “problema europeo ... ERP ... Grecia, Turchia, oriente ... Austria, Germania, Europa ... questione triestina, Tito e Jugoslavia ... 1951 ... ragioni meditate e riglessioni gravi che ci hanno condotto ad approvare l'inquadramento italiano nel patto atlantico ed a scartare una posizione di neutralità”, “prossima conferenza di Roma”, “problemi del riarmo europeo”, “impostazione ERP di aiuti”. Chi ci ha incitato a costruire non una legione straniera ma un esercito europeo è Eisenhower, “non solo Europa utilitaria”. (52)
     Lamenta “rapporti nostri con America completamente non soddisfacenti. Non insisto su problemi di tutti paesi europei riarmo ed equilibrio interno” ... “USA ha ragione chiedere ordine, Europa diritto chiedere garanzia”, “ed Europa può trattare con Sud America e Asia e Germania ... Europa ... difensiva ... da un lato piano Schuman ... emerse da guerra due potenze egemoniche ... Europa o si rassegna ... o può risorgere come Europa, collettivamente ... da ciò valore strumentale di CECA”. (53)
     Ci stupisce la diatriba che cerca di accendere con Merzagora, dice che lo inquieta, forse dettata più da riflesso politico, essendo su versanti opposti, e dal 'peccato originale del gen. Franco. Tuttavia sono interessanti alcune sue osservazioni: “Sostiene il Sen. Merzagora (Corriere della Sera di dom. 11) che la penisola iberica è necessaria alla difesa dell'Europa come ultima predella strategica, coperta dai Pirenei, di raccolta e di lancio; che la Spagna perciò deve essere inscritta, ed al più presto, nel circolo dei paesi atlantici”, “il senso della lotta del secolo ed il dramma dell'Europa è questo: capacità dei regimi democratici di sopravvivere, e di svilupparsi o no”. “Il vantaggio militare dell'alleanza spagnola è, a mio avviso ed in questo momento, incerto e discutibile”, “non sento il rammarico, anzi il vivo dolore, dell'assenza nell'Europa Occidentale della Spagna. E' una componente della nostra civiltà latina che ci manca”. (54)

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(52) ACS, b.128, fasc. 605, ff. grandi 4, ff. piccoli 15.

(53) ACS, b. 129, fasc. 616, ff. 5. La CECA, istituita il 18 aprile 1951, redige uno statuto di CPE (Comunità Politica Europea) a matrice federale.

(54) ACS, b. 128, fasc. 601, articolo di fondo di Cesare MERZAGORA, Gli aiuti alla Spagna, Corriere della Sera, a. 75 (quindi 1951), e Ferruccio Parri, al direttore, copia manoscr., ff. 4.