Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Gli appuntamenti di fine millennio, in Europa, non riguardano soltanto la moneta unica e l’Unione Europea ma, per una strana coincidenza storica, nel 1999-2000 vi è stato anche il Giubileo, una convergenza di notevole portata storica poiché il magistero della Chiesa ormai è in chiave ecumenica, ossia di rispetto per le altre religioni monoteistiche, e di dialogo, per preservare gli equilibri mondiali. Ciò porta all’Europa i germogli di un marcato rinnovamento culturale, di un primato morale e civile che non va sottovalutato.
     Tra i giubilei più significativi, possiamo ricordare quello del 1300, al quale partecipò anche Dante, e quello del 1950, quando i popoli si erano ritrovati per un atto di amore, di fratellanza e di riflessione, cinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Poi, il pontificato di Giovanni XXIII è stato caratterizzato dall’enciclica “Pacem in Terris” (1963).
     La capitale della Repubblica Federale Tedesca è stata portata a Berlino, che ci ricorda il lacerante “muro” il quale ha caratterizzato un’epoca storica, città che ha fatto da cardine per la riunificazione tedesca, evento di immensa portata, con ripercussioni storiche e culturali internazionali, ma anche psicologiche, poiché l’umanità ha ripreso fiducia in se stessa e nelle proprie capacità di superare dei grossi ostacoli.
     Agli inizi del 2000 è scaduta la Convenzione di Lomè ed era pronta una concreta iniziativa dell’U.E. a favore dei paesi in via di sviluppo, tramite il sostegno al C.E.S. (Commercio Equo e Solidale): particolarmente delicati sono i rapporti con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e Paesi Terzi del Mediterraneo (P.T.M.).