Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     A Lussemburgo in agosto i ministri finanziari europei decidevano di stringere i tempi e di anticipare a maggio 1998 la fissazione dei tassi di cambio fissi bilaterali tra le valute nazionali e l’euro.
     Dal 1° dicembre 1997 è entrato in vigore anche l’accordo di cooperazione con la Russia secondo le direttrici: democratizzazione, partenariato, apertura dei mercati, cooperazione equilibrata, ruolo della Russia nel futuro dell’Europa (compreso l’accordo S.T.R.T. III per la riduzione degli arsenali nucleari).
     Al Consiglio Europeo di Amsterdam il “Patto di Stabilità e Crescita” è stato completato da un capitolo sull’occupazione.
     Nel dicembre 1997 il Trattato Ecofin di Mondorf ha stabilito che i tassi fissi tra le valute dell’U.E.M venissero determinati il 1° maggio 1998.
     

Prospettive di allargamento dell’U.E.

     Verso la fine del 1997 si sono attuati i primi passi decisivi per l’ampliamento verso l’Est con l’avvio di discussioni con i paesi centro orientali (Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovenia) e con Cipro.
     Il 12 marzo 1998 si sono aperti ufficialmente a Londra i negoziati con 11 paesi candidati. Per sei stati, Ungheria, Polonia, Estonia, Slovena, Repubblica Ceca e Cipro, sono previsti tempi più brevi, per gli altri cinque, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia, più lunghi, anche se si cercherà di accelerarli.
     A nome del Consiglio dei Ministri il Sottosegretario agli esteri britannico Doug Henderson ha affermato che l’ampliamento costituisce una priorità. Insomma è prevista una crescita prima a 21 poi a 26 stati. La prima fase di negoziati è stata promossa il 30 marzo 1998 a Bruxelles.