Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


Pagina 131 di 155       

%


     Il 13-14 dicembre 1996 al Consiglio Europeo di Dublino veniva presentato il quadro generale di revisione del Trattato di Maastricht; contemporaneamente i capi di stato o di governo firmavano il patto di stabilità e crescita (completato poi nel giugno 1997 ad Amsterdam da un capitolo sull’occupazione, con l’impegno a mantenere dei bassi deficit nei bilanci): aveva così via libera la terza fase dell’U.E.M. con la definizione del quadro giuridico dell’euro, dei princìpi del patto di stabilità e di crescita e della struttura del nuovo S.M.E.
     Il 25 marzo 1997 si sono tenute a Roma, in Campidoglio, le solenni celebrazioni per il quarantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma (istitutivi la C.E.E. e la C.E.E.A.): con l’occasione, la mattina del 25 marzo 1997 è stata convocata a Roma una Conferenza intergovernativa, preparatoria del Consiglio Europeo di Amsterdam del 16-17 giugno 1997 e del Trattato di Amsterdam (del 2 ottobre 1997) e nel pomeriggio vi è stata una riunione della Commissione Europea e poi dei membri di presidenza del Parlamento Europeo e dei parlamenti nazionali.
     

Il Trattato di Amsterdam

     Per attuare il patto di stabilità e di crescita nell’aprile 1997 i ministri delle finanze raggiungevano un accordo e nel giugno 1997 ad Amsterdam i ministri europei dell’economia lo approvavano: veniva fissato che i paesi che sarebbero entrati nell’Unione Economica e Monetaria avrebbero dovuto continuare a mantenere bassi i deficit dei loro bilanci, mantenere cioè sane le proprie finanze, per dar modo all’euro di essere una moneta forte e stabile nel tempo. All’Istituto Monetario Europeo Wim Duisbenberg succedeva ad Alexandre Lamfalussy.