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Il 13-14 dicembre 1996 al Consiglio Europeo di Dublino veniva presentato il quadro generale di revisione del Trattato di Maastricht; contemporaneamente i capi di stato o di governo firmavano il patto di stabilità e crescita (completato poi nel giugno 1997 ad Amsterdam da un capitolo sull’occupazione, con l’impegno a mantenere dei bassi deficit nei bilanci): aveva così via libera la terza fase dell’U.E.M. con la definizione del quadro giuridico dell’euro, dei princìpi del patto di stabilità e di crescita e della struttura del nuovo S.M.E.
Per attuare il patto di stabilità e di crescita nell’aprile 1997 i ministri delle finanze raggiungevano un accordo e nel giugno 1997 ad Amsterdam i ministri europei dell’economia lo approvavano: veniva fissato che i paesi che sarebbero entrati nell’Unione Economica e Monetaria avrebbero dovuto continuare a mantenere bassi i deficit dei loro bilanci, mantenere cioè sane le proprie finanze, per dar modo all’euro di essere una moneta forte e stabile nel tempo. All’Istituto Monetario Europeo Wim Duisbenberg succedeva ad Alexandre Lamfalussy. |