Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Nel dicembre 1995 veniva firmato a Parigi all’Eliseo l’accordo di pace di Dayton a favore della Bosnia. L’E.C.H.O. è intervenuto in questi anni in Somalia, Ruanda, Burundi, ex Jugoslavia, Cecenia ed in molte altre zone di crisi.
     Il 17 gennaio 1996 la Repubblica Ceca avanzava domanda di adesione all’U.E.
     Roma nella prima metà del 1996 è stata coinvolta, come tutti ricordano, nel “semestre europeo”, anche se un vertice è stato tenuto a Firenze.
     La Commissione Europea il 28 febbraio 1996 ha espresso il parere “Rafforzare l’unione politica e proporre l’ampliamento” per cui la presidenza italiana, dato che il Trattato di Maastricht prevedeva la convocazione di una conferenza dei rappresentanti degli stati membri entro il 1996, in prospettiva della prevista conferenza intergovernativa, presentava: al Consiglio un progetto di revisione dei trattati sui quali è fondata l’U.E., al Parlamento ed alla Commissione una domanda di parere sulla convocazione della Conferenza intergovernativa. La Commissione ha risposto, rimarcando i seguenti punti: 1) un’Europa per il cittadino; 2) una forte identità esterna; 3) istituzioni per un’Europa ampliata (suggerendo di adeguare le istituzioni: Parlamento Europeo, Consiglio dei Ministri, Commissione, Corte di Giustizia).
     Il 13 marzo 1996 anche il Parlamento Europeo si è espresso favorevolmente sulla convocazione della Conferenza intergovernativa e nel Consiglio Europeo di Torino del 28-29 marzo 1996 si è aggiunta l’apertura dei lavori della C.I.G. (29 marzo 1996) in cui i capi di stato o di governo hanno stabilito le modalità di associazione del Parlamento Europeo nelle decisioni: prendeva così formale avvio la Conferenza intergovernativa preparatoria del Trattato di Amsterdam, che nel corso di circa un anno sarebbe stata caratterizzata da 40 riunioni dei rappresentanti personali dei ministri degli esteri dei vari paesi per mettere a punto un trattato, d’intesa con il Parlamento Europeo.