Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Il 27-28 novembre 1995 ha avuto luogo a Barcellona la prima Conferenza Euromediterranea con 15 paesi del’U.E. e 12 paesi terzi mediterranei, per la realizzazione di un libero scambio entro il 2010. Il 15 dicembre 1995 il gruppo di riflessione suddetto ha consegnato un rapporto destinato ai capi di stato o di governo.
     L’Agenda Politica Europea, approvata dal Consiglio Europeo di Madrid del 15-16 dicembre 1995, denominava la futura moneta “euro”, confermava la terza fase dell’U.E.M. dal 1° gennaio 1999, definiva lo scenario per l’introduzione della moneta unica, definiva gli impegni dell’U.E. per gli anni successivi: i negoziati per l’ampliamento con Cipro, con Malta e con gli stati associati dell’Europa occidentale e orientale,
     il proseguimento della politica di dialogo, la cooperazione e la parternship con i paesi limitrofi dell’Unione (in particolare la Russia, l’Ucraina, la Turchia ed i paesi mediterranei), la definizione di una struttura di sicurezza per l’insieme dell’Europa, lo sviluppo della cooperazione transatlantica, la continuazione delle relazioni con gli stati dell’A.C.P., l’approfondimento delle relazioni nell’area dell’Asia ed in quella latinoamericana, i princìpi e gli orientamenti della Politica Estera di Sicurezza Comune (P.E.S.C.); fissava che la Conferenza intergovernativa per la revisione del Trattato di Maastricht avesse inizio il 29 marzo 1996 in occasione del Consiglio Europeo straordinario di Torino.
     Secondo il Parlamento Europeo, il carattere interstatale della P.E.S.C. impediva all’U.E. di agire più frequentemente ed efficacemente sulla scena internazionale: l’abolizione della regola dell’unanimità costituiva uno degli obiettivi principali della conferenza intergovernativa del 1996 per la revisione dei trattati.