Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


Pagina 107 di 155       

%


     Nel “libro bianco” presentato dalla Commissione Delors la Comunità decideva di completare la costruzione di un grande mercato interno entro il 1° gennaio 1993: il grido d’allarme era che si eran accumulati troppi ritardi, troppi erano gli ostacoli e la stima del “costo della non-Europa” era valutato in 200 miliardi di ecu. La realizzazione dell’unione doganale scattata il 1° luglio 1968 era stata lenta e difficile. Agli inizi del 1984 lo sciopero dei doganieri francesi ed italiani aveva ostacolato la circolazione delle merci ed indotto alla rivolta gli autotrasportatori, che bloccavano le strade per protestare contro la lentezza delle formalità doganali. La C.E. valutava il costo delle carenze di funzionamento dell’unione doganale a circa 13,4 miliardi di ecu al 1° marzo 1984: le proposte di semplificazione, già in vigore nel Benelux, non erano ancora state approvate dal Consiglio dei Ministri.
     L’8 dicembre 1984 veniva firmata nel Togo la III Convenzione di Lomé tra i “dieci” e 66 paesi dell’A.C.P., per 8.500 miliardi di ecu nel 1985-90, aumentando l’aiuto finanziario del 60%.
     All’Accademia dei Lincei il 2-4 ottobre 1984 si teneva un convegno su La diffusione delle scienze islamiche nel Medio Evo Europeo. (1987).
     La Commissione proponeva, sin dall’inizio del 1985, il dialogo fra le parti sociali ed invitava quindi la Confederazione Europea di Sindacati ( C.E.S.), l’Unione degli Industriali della C.E. (UN.I.E.C.) e la Centrale Europea delle Imprese Pubbliche (C.E.E.P.) a partecipare a tutti i lavori sulla formazione professionale, sulle nuove tecnologie, sulla questione delle riforme del mercato del lavoro e sui contratti collettivi europei.