Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Sull’onda dei successi iniziali, ai vertici di Parigi e di Bonn (febbraio 1961) i capi di stato o di governo dei “sei” incaricavano una Commissione, presieduta dall’ambasciatore Christian Fouchet, di formulare delle proposte per dotare di uno statuto politico l’ “unione dei popoli europei” ed il 19 ottobre 1961 il governo francese presentava un progetto di trattato.
     Il 9 luglio 1961 C.E.E. e Grecia firmavano un accordo di associazione, per un avvicinamento in vista di una futura adesione. Il 18 luglio 1961 i capi di stato o di governo dei “sei” decidevano periodiche riunioni di concertazione politica.
     Il 31 luglio ed il 9 e 10 agosto 1961 Irlanda, Danimarca e Gran Bretagna presentavano la loro domanda di adesione alla C.E.E., tre paesi che erano stati “alla finestra”: nell’opinione pubblica la notizia faceva sensazione! Il 1° settembre entrava in vigore il primo regolamento sulla libera circolazione dei lavoratori all’interno della C.E.E.
     Il 2 novembre 1961 veniva reso pubblico il progetto di un’unione politica della Commissione Fouchet, ma né il suo primo né il suo secondo piano verranno approvati dai “sei”, dato il conflitto emergente sulla cooperazione politica tra i grandi ed i piccoli paesi della C.E.E.: gli uni, investiti di maggiori responsabilità, preferivano condurre la politica estera in un quadro più elastico rispetto a quello offerto dai meccanismi comunitari, mentre i paesi del Benelux temevano di subire una specie di “direttorio”.
     Il 6-7 dicembre 1961 aveva luogo a Bruxelles una Conferenza fra i “sei” ed un gran numero di paesi africani (principalmente ex colonie): prevedendosi un’associazione commerciale, questo negoziato era particolarmente interessante per loro. Nel 1961 veniva elaborata anche una Memoria della Commissione sull’impostazione di base della politica comune dei trasporti.