Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Fra il 1860 ed il 1870 (caduta di Napoleone III) la Francia ha firmato trattati commerciali con Inghilterra, Belgio, Turchia, Prussia, stati italiani, Svezia, Paesi Bassi ed Austria. Moltissimi altri paesi, spinti da questo spirito di “libero scambio” hanno siglato fra di loro dei trattati analoghi. In questi anni ci si è avvicinati all’unificazione monetaria, basata sul franco-oro, poi è stata fatta l’ “Unione Monetaria Latina” (1865), cui hanno partecipato Francia, Belgio, Svizzera e gran parte degli stati italiani (la Grecia entrava nel 1869), la quale ha rappresentato un notevole passo verso l’unificazione finanziaria; non un mercato comune, certamente però una bozza di unità economica, purtroppo di vita limitata, poiché osteggiata da Bismark, con la caduta di Napoleone III, per cui rimaneva solida solo la libera circolazione della moneta d’argento sino alla guerra del 1914-18: un tentativo che ha dato prova di sé per ben 49 anni, può esser di conforto ora che si è fatto l’euro che comporta molte incognite. Le osservazioni dell’Unione Monetaria Latina, in materia di emissione di monete e dei relativi requisiti di esse, erano severissime.
     L’apertura del canale di Suez aveva impresso all’Europa una nuova importanza di mediatrice tra oriente ed occidente, tanto che in essa s’instauravano le più grandi banche.
     Dal 1870 si osservava un’apparente stabilità non essendovi conflitti in Europa sino al 1914 (ossia per 44 anni), ma il risultato della svolta nazionalista non tarderà ad esasperarsi, manifestandosi con la guerra europea (1914-18) e con la seconda guerra mondiale (1939-45).