Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Oziose sono le considerazioni circa la superiorità degli europei sugli asiatici dell’Algarotti (1717-1764) ed in genere dell’Europa rispetto agli altri continenti del Baretti (1719-1789).
     William Robertson ha scritto la “Storia del Regno dell’Imperatore Carlo V” (1769), evidenziando che le potenze d’Europa si sono unite in un grande sistema politico.
     Opponendosi alla rivoluzione francese, il conservatore inglese Edmund Burke (1729-1797) esaltava, nelle sue Riflessioni, lo spirito dell’antica cavalleria cristiana, che aveva improntato la cultura di tutta Europa, distinguendola e rendendola superiore per civiltà al resto del mondo, evidenziando insomma un’Europa culturale e morale. Burke, antirivoluzionario, rimpiangeva la vecchia Europa e vedeva l’unità europea come una specie di Commonwealth, mentre per lo svizzero Mallet du Pan (1749-1800), critico della rivoluzione, l’Europa era minacciata da una nuova barbarie endogena.
     Il romanzo di Henri Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814) intitolato Paolo e Virginia (1787), pubblicato dietro incitamento di Rousseau, aveva grande successo poiché il pathos della sua trama rimaneva impresso nel lettore: questa giovane coppia era cresciuta pura in un mondo incontaminato, Isola Maurizio, poi Virginia era stata chiamata in Europa per un’ eredità, ma lasciava tutto e tornava nella colonia; purtroppo la sua nave naufragava sulle coste dell’isola; Paolo la soccorreva ma non riusciva a salvarla: allegoria di una felicità difficile da raggiungere se si avevano legami con il continente antico.