Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Voltaire, con le sue opere, ha scritto un inno all’India ed un inno alla Cina, contrapponendole all’Europa: con lui dobbiamo ammettere che l’algebra sia stata un’invenzione araba, che la medicina araba sia stata importante, che gli arabi si civilizzarono talmente che persino i dotti cristiani si istruivano presso i mussulmani. L’Europa ha ereditato da tante civiltà, ha fatto da crogiolo, ma ha presto sopravanzato molti popoli in più cose. Dal tempo e dallo spazio trionfa l’Europa moderna, osservava giustamente Chabod, forse senza rendersi conto che, così, introduceva la teoria della relatività nella storia!
     Nel Siècle de Louis XIV (1751) Voltaire parlava di Europa come repubblica delle lettere, dell’Europa degli artisti e dei letterati, degli scienziati e delle accademie: per esempio Italia e Russia unite nelle lettere, mentre gli scienziati hanno stretto i legami di questa grande “Società degli spiriti”; ravvisava una grande differenza tra gli europei e gli orientali anche nel modo di trattare le donne: la libertà della donna europea, rispetto a quella orientale molto sottomessa, come aveva osservato anche Montesquieu.
     Nelle Lettres Chinoises, uscito anonimo, ma in realtà del Marchese J.B. de Boyer d’Argens, questi confrontava le donne europee con quelle cinesi e faceva un’ortopanoramica, osservando che la marineria europea avesse navi ben attrezzate, mentre quelle cinesi fossero tributarie di vecchi sistemi di costruzione, mai aggiornati; passava quindi alle dispute religiose in Europa, non solo squisitamente teologiche, ma con passaggi a “vie di fatto”!