Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Per Rabbe (1679), geografo di Luigi XV, l’Europa era piccola ma depositaria di una saggezza eterna. Anche Moreri la lodava nel suo Dizionario.
     Una stampa descriveva la lega dei monarchi europei, indetta da Innocenzo XI, per la difesa dai turchi di Vienna e di Buda, mentre un’altra, satirica, rappresentava otto medici, di varie parti d’Europa, a consulto, al capezzale di Maometto IV (1648-1687).
     I turchi erano arrivati ad assediare Vienna (1683) e ciò aveva prodotto molta sensazione in Europa: grazie al valore di Giovanni Sobieski, era salva. Innocenzo XI il 5 marzo 1684 aveva rinnovato la Lega Santa con l’Imperatore Leopoldo I e Venezia, cosicché nel 1686 si era riusciti a riprendere Buda agli ottomani, nonché vari territori in Grecia, Crimea e Podolia.
     William Penn, fattosi quacchero, ottenuta in concessione la Pennsilvania (1682), vi introduceva una costituzione tollerante e democratica e scriveva un Saggio per la pace presente e futura dell’Europa (1692-94): teorico del pacifismo, proponeva una “dieta europea” e la sua colonia diveniva rifugio di tutti i perseguitati d’Europa per motivi religiosi. Un suo allievo, John Bellers, scriveva Alcune ragioni per uno stato europeo e proposte alle potenze d’Europa (1710).
     Il concetto di tolleranza era stato ben descritto da Boccaccio ne “I tre anelli”, una novella del Decamerone: un uomo ricco e potente aveva un anello, che veniva tramandato di padre in figlio, ed aveva tre figli tutti e tre degni di riceverlo, per cui ne fece fare altre due copie identiche, in modo che ciascuno di loro rispettava gli altri fratelli, ognuno dei quali avrebbe potuto avere quello autentico.