Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Sin dai primi secoli dell’era cristiana, all’impero romano si era sovrapposta la diffusione del cristianesimo. Rispetto all’oriente, l’occidente era inteso come Europa, tanto è vero che lo scisma d’oriente, che divideva sempre più la chiesa greca da quella romana, era in contrapposizione.
     Secondo Alcuino l’Europa era il continente della fede; Europa o regno di Carlo veniva denominata negli Annali di Fulda (IX sec) ma poi, con la suddivisione dell’impero, si smembrava in regni, come osservava anche Theowulf (814). Leone IV nell’ 843, opponendosi al Patriarca di Costantinopoli, invocava tutte le chiese d'Europa.
     Il confronto però tra l’Europa cristiana ed il mondo arabo nei secoli IX e X è sconfortante, poiché divisa in feudi e piena di barriere, mentre i grandi califfati favorivano in ogni modo economia e commerci. I pellegrini nei luoghi santi al ritorno riferivano ciò, rendendo più facile bandire la prima crociata (1097), determinata dal fatto che i turchi abbattutisi sul califfato di Bagdad avevano instaurato una tirannia sospetta, che minacciava il libero commercio.
     Prima il ciclo carolingio e poi quello bretone, facendo anche da modelli di vita (armi ed amori), agevolavano la diffusione dello spirito cavalleresco, che finiva per caratterizzare tutta l’Europa occidentale. Poi, le crociate ponevano a confronto tre culture (cristiana, islamica, giudaica) monoteiste; i cristiani costituivano un esercito multilingue, con italiani, franchi, tedeschi, inglesi, spagnoli.
     Papa Callisto II, scrivendo ad Enrico V nel 1122 dopo il concordato di Worms, menzionava i fedeli d’Europa. Con la battaglia di Bouvines (1215) si erano contrapposti il blocco franco-romano-svevo e quello anglo-guelfo.