Carlo Piola Caselli
L'Unificazione Europea. Dalla leggenda alla realtà


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     Erodoto attribuiva delle dimensioni limitate all’Europa, ridotte all’Adriatico, alla Tracia ed alla Macedonia, da dove Serse poteva far marciare l’esercito verso l’Ellade; Erodoto osservava che nella Scizia vivevano dei nomadi, arcieri a cavallo, con case sui carri, in un territorio senza città. Su loro vi è uno scritto attribuito ad Ippocrate. Comunque, il concetto geografico dell’Europa sembrava limitato alla Grecia, all’Italia ed alle coste mediterranee della Gallia e della Spagna, cioè all’area della colonizzazione greca.
     Il concetto morale di essa consisteva invece nella libertà: Eschilo contrapponeva i cittadini di Atene, combattenti per la libertà della patria, ai valorosi soldati persiani assalitori. Erodoto contrapponeva i lacedemoni, sopra i quali vi era solo la legge, pronti anch’essi a morire per difendere la libertà.
     Aristotele (384-322 a.C.) nella Politica (L.VII, c.6) si soffermava a fare dei parallelismi tra le popolazioni d’Europa e quelle dell’Asia. Cicerone (106-43 a.C.) diceva che la Grecia era una piccola parte dell’Europa (Pro Flacco, XXVII).
     Strabone (63/64 a.C.-21 d.C.) nella sua Geografia scriveva “Devo cominciare con l’Europa” ed osservava che, prima di Omero, né Europa né Asia fossero distinte con i loro rispettivi nomi e ci ha lasciato il primo, grande, quadro geografico dell’Europa (analizzando anche i climi, come già aveva fatto la scuola di Ippocrate, metodologia ripresa poi da Taine), anche se è pieno di errori, per esempio indicando i Pirenei estendentisi da Nord a Sud e parallelo ad essi il Reno.