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Il ratto d’Europa
Le origini della parola Europa sono leggendarie: come cantava Esiodo, verso il 900 a.C., essa sarebbe stata una delle tremila oceanine, insieme ad “Asia”; mezza donna e mezza divinità, Europa, figlia di Agenore (discendente di Nettuno), è invece ispiratrice di Erodoto, di Tucidide, di Moschos, poeta alessandrino di Siracusa autore di un idillico carme, Il ratto d’Europa, tradotto da Leopardi, ispiratore a sua volta di tante pagine di Ovidio, di Diodoro, ma anche di opere d’arte come la metope di Selinunte, il mosaico di Aquileia, l’idria di Villa Giulia, l’affresco pompeiano al Museo Nazionale di Napoli, i vasi di Tarquinia e del British Museum o il sigillo di Micene (XIII sec. a.C.), il mosaico del III sec. d.C. della cosiddetta “casa di Europa” di Coo nonché i mosaici romani di Conimbriga (Portogallo) e di Palestrina (Roma, Galleria Barberini). Nelle monete antiche, Europa è rappresentata in quelle di Tiro (con il toro accucciato ai suoi piedi), di Sidone (sul toro) e qualche volta con una testa di toro o un’aquila. |