Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     “E la prima necessità - parlando particolarmente dell'Italia – riguarda il grado di preparazione della classe politica a intendere questi problemi di evoluzione verso forme superiori di organizzazione internazionale e a non intenderli unicamente e sempre come problemi di partito”. (65)
     In una lettera del 22 giugno 1954 Luciano Bolis gli espone la propria posizione di fronte alla CED, alla distensione, alla pace, in sintonia con la maggioranza dei federalisti, criticando “lealmente” il suo atteggiamento, che rischia di minare le basi della collaborazione col movimento cui tanto teneva, mentre costituisce la premessa per un “progressivo imprigionamento su posizioni di fronte popolare”, concludendo, con pieno rispetto, “spero che superata la contingenza, i nostri cammini possano nuovamente convergere”. (66) Infatti proprio nel giugno del 1954 Parri abbandona il Movimento Federalista Europeo, con queste parole: “Voi temete la psicosi della distensione, io temo la psicosi dell'antidistensione”.
     Ha tanti estimatori, ma anche delle estimatrici, per esempio in occasione del decennale dell'estensione del voto alle donne, nel gennaio 1955, riceve una lettera di Carla Pertini la quale gli chiede un messaggio da pubblicare nel settimanale “Noi Donne”. (67)

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(65) ACS, b. 129, fasc. 629, 1954, ff. grandi 3, num. (5), 6-7.

(66) ACS, b. 209, fasc. 1021, Luciano Bolis a Ferruccio Parri, lettere anni 1947-1979.

(67) ACS, b. 129, fasc. 631. Carla Voltolina, sposata con Sandro Pertini: con questa lettera si può sfatare la 'leggenda metropolitana' che ella non avesse adottato e quindi non usasse il cognome del coniuge, come era cosuetudine all'epoca (proprio cognome in aggiunta a quello del marito, anteposto invece in caso di vedovanza, oppure alla toscana, Voltolina ne' Pertini), invece il suo cognome originario è completamente omesso; che invece poi, divenuto il marito presidente della repubblica, non abbia voluto assumere pubblicamente l'ambito ruolo di 'première dame' le fa onore.