Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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Europa quo vadis?

     Un dattiloscritto di Parri, di sei pagine, reca questo titolo, (32) poi a margine ha scritto, di suo pugno, “Copia, spedita a Pan(n)unzio (33) il 24/9”. E' articolato in sei paragrafi, Prologo veneziano, intermezzo Strasburghese, sterlina, lezione amara, Germania, Francia, epilogo.
     Confida a queste pagine essergli capitato, al congresso veneziano dei parlamentari europei, di esser uscito dai gangheri, vedendo i suoi colleghi reagire beatamente alla tempesta monetaria scatenatasi nel mondo, nella riaffermazione programmatica delle tesi federaliste ed a una saggia ricetta di riorganizzazione monetaria e bancaria. “L'Inghilterra ci aveva sbattuto risolutamente la porta in faccia”. “Almeno accusar ricevuta!”. Chi si occupa di storia nel lungo periodo, può limitarsi all'anatema. “Ma noi, amici federalisti, in attesa della gallina di domani dobbiamo voler l'uovo di oggi. Cioè non possiamo prescindere ... dai problemi ... posti dalla realtà in rapida evoluzione”.
     Lasciando stare Venezia, che non ha spostato praticamente le posizioni raggiunte a Strasburgo, dove però non era ancora scoppiata la crisi monetaria, pur presentendola, son stati tuttavia impostati i temi di fondo, ora resi più che attuali. In quei giorni la stampa italiana ha peccato, 'more solito', di leggerezza e distrazione, circonfusa di provincialismo, solo qualche esterno ironico più o meno colorito, aiutando ben poco a veder nell'interno. Fatto positivo a Strasburgo è stato che l'Assemblea ha chiesto poteri sufficienti. Anche i più restii debbono riconoscere che “questa comunità europea è più che una speranza, una realtà potenziale e vale la pena di lavorarci”, un passo importante essendo stato compiuto.

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(32) ACS, b. 125, fasc. 596.

(33) Mario Pannunzio ha diretto il settimanale “Il Mondo” dagli inizi (febbraio 1949), avvalendosi via via di firme di grande prestigio, Benedetto Croce, Ernesto Rossi, Carlo Sforza, Ivanoe Bonomi, Thomas Mann, Gaetano Salvemini, Pietro Calamandrei, Riccardo Bacchelli, Corrado Alvaro, Alberto Moravia, Arturo Carlo Jemolo, Aldo Garosci, Guido Calogero, Marco Cesarini Sforza. Cfr. Antonio CARDINI, Mario Pannunzio, giornalismo e liberalismo, Ed. Scientif. Italiane, 2011; Massimo TEODORI, Pannunzio, Mondadori, 2010, sulla sua poliedrica personalità. Una 'summa' in Simona CALISSANO, Europa in prima pagina. Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra. Le riviste federaliste ed europeiste in Italia dalla Resistenza sino alla fine degli anni Cinquanta, Centro Studi sul Federalismo, CSF Papers, marzo 2008, pp.80.