Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     Ecco perché Leoni non condivide l'ottimismo di Parri sulla possibilità di costituire un'Unione europea salvando le esigenze federalistiche, le quali si possono soddisfare solo lasciando ai vari stati un massimo di libertà economico-finanziaria, ma che i singoli stati non abusino di questa, per non impedire che la federazione possa rimanere viva e vitale. La Federazione insomma dovrebbe rinunciare a “controlli”, dirigismi e centralismi, mentre gli stati federati dovrebbero rinunciare a centralismi e dirigismi che avrebbero come risultato di staccare ogni nazione dall'ambito economico-finanziario della Federazione, provocandone in definitiva il crollo. Per questo una politica dirigista, intervenzionista, socialista o come la si voglia chiamare, è agli antipodi di una politica compatibile, in forma realmente federativa, di una unione fra stati. Infatti, la federazione degli Stati Uniti d'America è ancor oggi un'unione liberista. Ma chi impara oggi la lezione, si domanda Leoni, chi è disposto a farne tesoro, non soltanto nella questione dell'Europa unita, ma in tutte le altre, non meno gravi, della nostra e dell'altrui politica economica? “Ecco perché, on. Parri, noi sembriamo scettici”, molte cose si potrebbero fare ma non si fanno “poiché la grande maggioranza di coloro che se ne occupano non le sanno o non le vogliono fare”. (26)
     

Due lettere ravvicinate di Altiero Spinelli a Parri

     Spinelli nella prima, dell'8 agosto 1949, scritta da Forte dei Marmi a Parri, crede che abbia ormai ricevuto il lungo promemoria per i consultori italiani, ritiene possibile che il comitato dei ministri cambi qualcosa, lo ringrazia dell'interessamento presso Sforza “per farmi venire come esperto” anche se non vi è riuscito, pel desiderio del ministero di spendere i soldi solo per i suoi funzionari, avendo pensato che come semplice privato non valesse la pena di recarsi a Strasburgo “ove avrei perso inutilmente una gran quantità di tempo davanti alle porte chiuse dietro cui si sarebbero tenute riunioni di commissioni, gruppi, frazioni, delegazioni” per esser considerato “salvo che da te e da qualche altro amico, un intruso”. Preferisce quindi stare al Forte, leggendo e pensando, ma se potesse essergli utile, lo chiami.

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(26) ACS, b. 128, fasc. 602; unica remora sul ragionamento di Bruno Leoni, quando conclude che per questo gli Stati Uniti sono i più prosperi del mondo, prosperità di cui godette la maggior parte degli stati europei quando il liberismo era largamente accettato e praticato in Europa: osserviamo potesse esser condizione necessaria ma non sufficiente. In ACS, b. 128, fasc. 598, copia di una lettera, Roma 6 maggio 1949, all'Illustre e caro senatore Caporali, dolente di non poter presenziare ad onorare la memoria di Marco Capuani, tra i primissimi martiri della liberazione, malgrado “l'attacamento particolare che mi lega all'Abruzzo”, avendo assunto da tempo impegni per il 7 ed 8 maggio a Milano ed a Cremona.