Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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Dal Patto Atlantico all'Europa

     Da quest'altra scaletta possiamo ulteriormente distillare vari appunti specifici sulla problematica europea: “E' preferibile dire che attuale fase pol(itica) limita possibilità unione perché non naturale a Europa occ.”, “l'interpretazione comunista riduce” il Patto Atlantico a “difesa del capitalismo atlantico”, “sappiamo ben chiaro che questa costruzione europea nel superare una semplice posiz. difensiva in capacità attiva di equilibrio e perciò di pace” conduce a “possibilità di accordi e intese con Europa O. aperte e notevoli”... “bilance tanto più possibile con Europa ordinata che con Europa divisa et fatalmente autarchica”, “dietro la politica di Truman sta più la piccola gente d'America che i grossi interessi” ... “la interpretazione di A. Labriola è più oggettiva nel senso che dietro il P.A. vi è certamente un aggregato d'interessi capitalistici forti ... talvolta parassitari, sempre pericolosi quando la debolezza dei regimi democratici permette ad essi di organizzarsi”. (25)
     Bruno Leoni, dalle colonne di “24 Ore”, lancia due articoli, molto incisivi, sulle problematiche che emergono nell'intento di un'unificazione europea. E' infatti interessante che un economista realista faccia scintille in attrito con un europeista altrettanto realista. Il primo è intitolato Il problema finanziario dell'Unione Europea. Esprime il parere che l'Unione Europea potrebbe nascere dalle assemblee di Strasburgo ma ne declina l'asse, poiché si potrà scoprire che, almeno in parte, possa esser venuta in luce a Zurigo, dove son convenuti a congresso eminenti professori di varie università, provenienti dalle due Americhe, oltre che da Giappone, India, Medio Oriente, Europa, nell'intento di ravvisare le condizioni minime necessarie all'unione di stati (poteri, giurisdizione, finanze), prestando particolare attenzione ai paesi europei. L'autorevole James AA. Maxwell (asciutto, cortese, occhialuto, della Clark Univ. del Massachussets) ha esaminato a fondo la ricerca delle risorse finanziarie della costituenda unione europea. Un jeffersoniano d'esportazione (traslando la concezione dei rapporti fra il potere federale e i singoli stati dell'America del Nord all'unione di nazioni europee). Se da un lato gli USA furono il frutto abbastanza omogeneo di una ribellione verso la corona inglese, i problemi dell'Europa sono indubbiamente molto più complessi ed eterogenei, percui le nazioni europee dovrebbero combinare i dazi con le imposte di consumo a beneficio del governo federale, onde renderlo funzionante.

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(25) ACS, b. 125, fasc. 587, ff. III,0-6, Federazione, Atlantismo. Dal Patto Atlantico all'Europa; altro f.: “Organizzaz. funz. ERP ... OECE, pubblicità (Roberto) Tremelloni ... Banca d'Italia? ... indirizzo Sforza ... iniziativa Italia Francia ... ns contributo a pace”.