Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     “Su questo piano politico e psicologico di sostanziale isolazionismo quali probabilità dunque possono avere negoziati di unione doganale, che presuppongono una solidarietà economica di fondo?
     “Né credo fondato sostenere che trattative bilaterali, come quelle Italia-Francia, siano di più facile impostazione. Se la libertà degli scambi tra i due paesi contraenti e la comune manovra a fini comuni della politica doganale implicano un piano generale ed armonico di coordinamento e di specializzazione delle rispettive attività economiche, ed il vantaggio della più vasta area di mercato più ancora che per le merci è riconosciuto per il lavoro ed il capitale: se questo è, mi par logico inferirne che è condizione preliminare di successo una condizione generale di normalità economica, cioè di scambi internazionali facili e regolari. Come prima del 1914, diciamo per esemplificare. (20)
     “Ma ora? Strutture economiche fortemente squilibrate per insufficienza di produttività e di reddito e quindi di risparmio, affamate di materie prime e di capitali, costrette a limitare o contrarre le importazioni ed a dilatare le esportazioni come dove posson trovare un solido punto d'incontro e d'equilibrio? Queste artificiose e complicate architetture di meccanismi cautelativi e limitatori, spesso d'incerto ed imprevedibile funzionamento, fra i quali la tariffa doganale gioca per ultima, come possono risolvere in un quadro superiore contraddizioni e contrasti non solo innumerevoli ma anche mutevoli? Il problema in questa fase è per me improponibile.

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(20) Con ogni probabilità si riferisce all'Unione Monetaria Latina, in vigore dal 1870 sino allo scoppio della Guerra Europea.