Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


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     “La sola possibilità effettiva d'una indipendenza politica, gli interessi vitali della sua economia anzi la stessa possibilità di vivere sono legate per l'Italia a questa grande speranza, che è nella linea delle migliori e più splendide tradizioni della nostra civiltà. (11)
     Passiamo a leggere la prolusione (12) di Parri ad un importante simposio indetto dal Movimento Federalista Europeo, per la caratura degli oratori, Salvemini, Calamandrei, Silone, Einaudi, Rossi, come vedremo meglio scorrendo queste altre pagine:
     “Voi non vi attendete certo che io spenda parole per presentarvi gli oratori di oggi. La loro opera, anzi il coraggio morale e l'altezza della loro opera, li raccomandano e – direi – li impongono alla vostra attenzione.
     “Vi è tuttavia un saluto, un primo saluto, che a nome vostro devo rivolgere a Gaetano Salvemini. Carissimo a noi anziani che riconosciamo tutti nella formazione morale del nostro spirito la sua vigorosa impronta, indelebile impronta, poiché avanti tutto egli ci è stato maestro di probità intellettuale. Maestro ed esempio di indomita energia morale, sia carissimo a voi, più giovani, che non l'avete conosciuto.
     “Riaverlo qui, tra noi, oggi dopo così lungo distacco e tanta bufera è un sogno, quasi incredibile. Ed è per me un premio, una intima ragione di orgoglio, il privilegio di esser io a rendergli l'abbraccio affettuoso e riconoscente di tutti voi.
     “La manifestazione di oggi non vuole essere occasione di occasionali orazioni, genericamente esortatrici e propiziatorie. Un intendimento serio e concreto vi ha presieduto e perciò un filo logico lega le esposizioni che vi saranno fatte degli aspetti fondamentali della costruzione di una solidarietà europea; anche se ciascuna di esse vi è fatta a titolo personale e rispecchia le personali vedute che ciascuno degli oratori vi propone come tema di riflessione e di discussione. Non è l'ortodossia d'una dottrina, codificata che ci possa legare; ci deve unire la unità profonda degli intendimenti.

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(11) ACS, b. 125, fasc. 589, ff. 1-3.

(12) Questo incontro dovrebbe essere anteriore al 12 maggio 1948 poiché Einaudi vi presenzia ma non come presidente della repubblica e posteriore alla morte di Trabalza, avvenuta nel 1947.