Carlo Piola Caselli
Il taccuino di Ferruccio Parri sull'Europa (1948 – 1954)


Pagina 7 di 83       

%


     Intanto Truman il 3 aprile 1948, malgrado l'opposizione dei repubblicani, stanziando subito 5 miliardi e poi altri 12,4 da spalmarsi in quattro anni, ha decretato l'istituzione dell' E.C.A., guidata da Paul Hoffmann, per la predisposizione di aiuti statunitensi e canadesi (non argentini), e dell' E.R.P., guidato da Averell Harriman.
     Dell'O.E.C.E., che sorge in parallelo, entrano a far parte Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Svizzera, Turchia, Canadà e Stati Uniti. La Germania Occidentale vi verrà ammessa dopo la sua “nascita”, ossia nel settembre 1949. Primo segretario generale è Robert Marjolin.
     Il piano Marshall terminerà nel 1951 sia per la vittoria dei repubblicani che per lo scoppio della guerra di Corea, tuttavia esso consente, intanto, all'economia europea quella grossa boccata di ossigeno per rianimarsi, anche se i paesi europei devono pagare in oro o in dollari le materie prime, nel rispetto del sistema di Bretton Woods, le critiche di imperialismo che ne deriveranno sul piano storico (Walter La Feber) e le rivalutazioni (del britannico Alan Milward e del tedesco Gerd Hardach). (7)
     

La conferenza di Interlaken

     Premesso questo, possiamo entrar nel vivo degli appunti di Parri, per lo più delle semplici 'scalette' per i suoi discorsi, alcuni parlamentari, altri tenuti in varie occasioni. Tra di essi spiccano, ai nostri fini, questi foglietti per il Discorso ERP Europa 30.VII.48. In queste righe possiamo leggere “Frazionamento organizzaz. OECE, come rappresentata in Italia, ... si sottrae materia a controllo pubblico”, “risanamento pubblico finanza”, Tremelloni ha indicato interessanti gli impeghi ed i ricavi dell'ERP, esprime un “giudizio politica edilizia ... tanto discutibile piano Fanfani”, passa all'accordo di Parigi costellando via via “non la politica estera del generale, piano Marsh(all), Ministro Sforza, ... pace (in) Europa ... isolazionismo francese ... iniziativa Sforza per Unione Italia Francia”, accenna ai suoi discorsi a Perugia ed accenna a De Gasperi, prosegue “per ora generico, non voglio dir accademico” l'accordo Italia-Francia, “non altererà proposizioni tra Europa e resto (del) mondo”, pensa al posto che debba avere l'Europa orientale, aggiunge esser “prima condizione realizzar est maggior possibile libertà traffici ... cassa compens(ativa) europea che permetta traffici multilaterali ... obiezioni e riluttanze USA” e riflette “OECE? Sta a pace econ(omica) europa”, “se OECE fallisce questo scopo”, passa quindi a vagliare “ERP, Tremelloni”, la pace dell'Europa, l'ordine del giorno “sviluppa efficiente organizzazione internazionale, proposta min. francese Bidault”, “indirizzo europeo esposto da Bergmann”, “accordo di Parigi et sua implicazione europea”, anzi la “calda approvazione del Senato a ... indirizzo Europa esposto da Bergmann mi incoraggiano a puntualizzare invito del Senato a Governo in settore politica europea / ragione nostra volonterosa accettazione accordo di Parigi et sua applicazione europea” ... “se idea cooperaz. Europea deve restare affermaz. platonica, non c'interessa / se organizz. Parigi incapace di sviluppi forse più dannosa che utile, perché occasione trappole e insidie / interessa quello che noi sapremo e vorremo farne per organizz. difesa nostra pace”, “coscienza politica europea che viene da Francia ... sollecitaz. analoghe ... da Belgio (e) Inghilterra / numerosi colleghi che ederiscono a Gruppo Parlam. unità europ. sanno come idea abbia in qs. ultimi mesi guadagnato rapidam. terreno e quello che pareva utopistico un anno addietro ora concreto e vicino” ... (cancellato: “basta pensare alla vicendevole guerra di dispetti che si combatte a Berlino; che est episodio più mortificante preoccupante di tutto questo armisti(zio) / abbiamo bisogno spiegarcelo, se non come tentativo Europeo riprendere in mano sue sorti: come tentativo continentale”), ma incalza “sfuggire a possibilità diventare semplice pedina America ... espansione URSS ... trasposizione internazionale di nostre soluzioni sociali ed econom. nazion.” ... “Nessuno si dissimula ostacoli e parte (dei) federalisti ritiene necessario seguire prima via accordi economici”, “vediamo difficoltà grandissime che hanno nome Inghilterra soprattutto ma non tali da dover desistere, se Europa Continent(ale) riesce ad esprimere sua volontà / nessuna illusione; ma ogni passo per rafforzare Europa in questo momento sembra valore altissimo ... non so se possibile Assemblea Costituente pare meglio passo più prudente Assemblea pre-costituente” suggerisce, accettando l'o.d.g. Bergmann di prender rapidamente contatti con il governo francese per preparare ai parlamenti un' “Assemblea europea composta di delegati dei Parlam. Interessati” onde predisporre l'o.d.g. per l' “Assemblea costituente europea” e conclude “Spero che questa discussione abbia per il Parlamento e per il Governo il senso preciso di un invito ad agire in questa via dell'unificazione europea”, “oltre l'empirica ... logica delle grandi tappe ... crescenti d'unificazione” rendendo fatale “questa tappa delle unificazioni continentali”. (8)

* * *

(7) Elena AGA ROSSI, Il piano Marshall e l'Europa, Ist. della Encicl. Italiana, 1983; Gianfranco BIANCHI, Piano Marshall, politica atlantica, europeismo, Opera Universitaria, Univ. Cattolica, Milano, 1979; Mauro CAMPUS, L'Italia, gli Stati Uniti e il piano Marshall, 1947-1941, Laterza, 2008; Manrico GESUMMARIA, Piano Marshall e Mezzogiorno, Mephite, Avellino, 2003.

(8) ACS, b. 125, fasc. 587, ff. 18, Discorso ERP Europa 30.VII.48; altri ff. 8, Appunti ERP Europa, dove ha scritto: “Fortunati contro doni, meglio prestiti (Timeo Danaos ... ) con proposizioni di assorbimento Europa Orientale ... carbone ... computi statistici paesi dell'Est, Temiamo piano di USA che di Europei”; altro f. 1, sui “federalisti” ma senza annotazioni.