Fiorenza Francesca Piola Caselli
La F.A.O.


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     L'educazione era limitata a categorie atte a svolgere soltanto attivitą subalterne e di servizio. Non essendoci un'indipendenza politica, non si pensava di certo a quella economica.
     A parte le estese piantagioni intensive a monocultura (quali cotone, caffé, cacao, tabacco, arachidi, banane e canna da zucchero) ed una forma di pastorizia spesso povera e nomade, l'attivitą agricola non era sufficiente alle esigenze di sopravvivenza delle popolazioni rurali, ridotte in molti casi all'indigenza.
     Le strutture necessarie allo sviluppo e al progresso sociale ed economico di ogni Paese erano carenti: le vie di comunicazione limitate a poche strade e tronconi di ferrovie che consentivano l'accesso ai porti; la principale fonte di combustibile, legno e carbone vegetale, veniva impiegata (ma ancor oggi come allora) da pił di due miliardi di persone, per la cottura, la conservazione e l'essiccazione dei cibi.
     

La F.A.O. oggi

     A partire dal 1960 i progetti di assistenza tecnica, preparati dalla F.A.O. e finanziati, in gran parte, dal Fondo speciale delle Nazioni Unite, si moltiplicano; di conseguenza aumentano, progressivamente, l'impegno dell'Organizzazione, il numero dei suoi membri, le richieste di assistenza tecnica e le conferenze internazionali.
     Questa continua lotta contro la fame delle popolazioni rurali non permette che ci siano pause e deroghe. Le cifre parlano chiaro: sono pił di 780 milioni le persone che soffrono la fame e un centinaio di milioni di bambini rischiano di morire in pochi anni, a causa di malattie e di malnutrizione.